Dalla definizione di salute al modello BPS

Salute e modello biopsicosociale

Salute e modello biopsicosociale 1024 576 Move Fisioterapia

Al Move ci occupiamo di salute.

Ma cosa significa “essere in salute”?!

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 1948, definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità”.

Sebbene questa definizione vada oltre la prevalente concezione negativa della salute basata  sull’assenza di patologia, non considera che la salute umana non possa prescindere dalla salute della biodiversità planetaria. Gli esseri umani non esistono in un vuoto biologico, ma vivono in un’esistenza interdipendente con la totalità del mondo vivente. Il fatto quindi è che nessuno può essere sano in una società malata.

Georges Canguilhem, medico francese, nel 1943, definiva la salute come la capacità soggettiva di adattarsi al proprio ambiente. Canguilhem inoltre parlava di “medicina personalizzata”: la salute non è definita dal medico, ma dalla persona, a seconda delle sue esigenze. Il ruolo del medico, quindi, è quello di aiutare l’individuo ad adattarsi alle proprie condizioni peculiari.

La bellezza di questa definizione di salute è che include l’ambiente animato e inanimato, nonché le dimensioni fisica, mentale e sociale della vita umana. Mette il singolo paziente, non il medico, in una posizione di autorità autodeterminante per definire i propri bisogni di salute, e fa diventare il medico una guida, nel percorso di cura e di salute.

Sostituendo lo stato di completo benessere (proposto dall’OMS) con l’adattamento, ci avviciniamo ad un percorso di cura più umano, confortante e creativo, a cui tutti possiamo contribuire.

È proprio guidati da questi concetti di salute che noi di Move ci rivolgiamo ai nostri pazienti.

Ogni professionista che incontrerai (fisioterapista, psicoterapeuta, dietista, preparatore atletico) sa che di fronte a sé ha una persona unica, con il suo vissuto, il suo contesto, le sue emozioni e le sue credenze, per cui il percorso di cura e di salute sarà altamente specifico e soggettivo.

Per noi, le persone stanno al centro ed è a loro che affidiamo il ruolo di protagonista attivo nel promuovere la propria salute, fisica, psichica e sociale.
Lo facciamo adottando il modello biopsicosociale, un modello proposto per la prima volta nel 1977 sulla rivista Science dallo psichiatra statunitense George Libman Engel.

Questo approccio parte dal presupposto che la realtà dell’essere umano è molto complessa e che mente e corpo non possono essere considerate come due entità distinte e separate, ma come entità profondamente interconnesse. Secondo Engel, quindi, lo stato di salute o di malattia di una persona è determinato dall’interazione continua e costante tra aspetti fisici-biologici, aspetti psicologico-comportamentali e aspetti socio-relazionali.

Gli aspetti biologici comprendono

        • la genetica
        • l’età
        • le comorbilità
        • i farmaci
        • lo stile di vita (alimentazione, alcol, attività fisica, peso, fumo e sonno)

La componente psicologica riguarda

        • i livelli di ansia e di stress
        • la gestione delle emozioni (tristezza, paura, rabbia…)
        • il tono dell’umore
        • le aspettative
        • le credenze
        • la catastrofizzazione
        • i livelli di autoefficacia
        • le strategie di coping

I fattori sociali si riferiscono a 

        • le relazioni
        • il lavoro
        • l’educazione scolastica
        • la cultura
        • lo stato socio-economico
        • l’accessibilità alle cure

L’interazione tra i diversi fattori è dinamica e può modificarsi nel corso della vita. Sia in uno stato di salute e completo benessere, sia in caso di malattia e disabilità.

La condizione di malattia infatti non è caratterizzata esclusivamente da alterazioni fisiche. Sono presenti anche aspetti psicologici e sociali legati ai sintomi, al ruolo di malato, alla medicalizzazione della vita, così come cambiamenti nelle relazioni sociali, nella capacità di lavorare e nell’autonomia quotidiana. 
Allo stesso modo, una condizione di salute generale dipende dal benessere biologico, ma non può prescindere da quello psicologico e sociale.

Nel corso degli anni, sono state proposte diverse evoluzioni di tale modello, ma il concetto chiave rimane invariato: valutare ed indirizzare le diverse componenti bio-psico-sociali che caratterizzano l’individuo rappresenta lo standard di cura ideale, soprattutto per la persona con dolore muscolo-scheletrico, indipendentemente dalla regione anatomica colpita.

Le linee-guida internazionali attuali quindi suggeriscono di spostare il focus della nostra attenzione verso la persona, il suo contesto e le sue relative caratteristiche biologiche, emotive e relazionali, favorendo un approccio di gestione attiva del percorso di salute.

Al Move ci occupiamo di salute e di persone. A 360°.

Ti aiutiamo a scoprire e ritrovare il meglio di te, nonché ad esprimere il tuo massimo potenziale possibile, fisico, mentale e sociale, con l’obiettivo di accrescere il tuo stato di salute, anche in presenza di malattia e disabilità. Perché anche in presenza di malattia e disabilità, è possibile migliorare la qualità della propria vita.

“A cura della Dr.ssa Stefania Cedolin, Fisioterapista Move”

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http://www.who.int/

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