Spalla rigida e dolente - Move Fisioterapia

Spalla rigida e dolente: conosciamo la Spalla Congelata

Spalla rigida e dolente: conosciamo la Spalla Congelata 1024 684 Move Fisioterapia

Può succedere che la spalla inizi inspiegabilmente a fare male. All’inizio ignori il sintomo, nella speranza che il problema si risolva da solo. Ma con il passare dei giorni, invece che ridursi, il dolore si fa più intenso, compromettendo sempre di più le tue attività quotidiane e il tuo riposo notturno. Quando poi il problema diventa tale da limitare i movimenti del braccio, sempre più rigido, cominci a preoccuparti e a chiederti cosa  stia succedendo.

La Spalla Congelata (detta anche Capsulite Adesiva) è una patologia ancora non del tutto compresa e purtroppo la vecchia idea secondo la quale questa sia una condizione che si risolva da sola con il passare del tempo è nettamente contraddetta dall’evidenza moderna[2]. La maggior parte delle persone che presentano tale condizione ne rimangono affette per molto tempo, in alcuni casi per anni[1,2]. Da qui l’importanza di conoscere meglio tale patologia, per riconoscerla precocemente ed intervenire correttamente ed in tempi rapidi.

Ecco tutto ciò che dovresti sapere al riguardo.

Che cos’è la Spalla Congelata?

É una patologia che colpisce l’articolazione della spalla con dolore e limitazione del movimento. Un evento scatenante a volte non ben definibile (un trauma, uno sforzo, un evento stressante fisico o emotivo) innesca un’importante risposta infiammatoria che, oltre ad essere responsabile del dolore percepito, favorisce la proliferazione di tessuto collagene nell’articolazione, causandone la rigidità[4]. I tessuto molli della spalla si contraggono e il palloncino che avvolge l’articolazione, chiamato capsula, si tende e si irrigidisce. Questo processo riduce significativamente il volume dell’articolazione della spalla[4], andando a creare una vera e propria camicia di forza attorno ad essa.

Perché proprio a te?

Questa patologia può seguire altre malattie, come il diabete, o svilupparsi in seguito a traumi o periodi di immobilizzazione: la spalla viene tenuta in una posizione abbastanza a lungo e potrebbe rimanere bloccata.

La Capsulite Adesiva colpisce il 2-7% della popolazione[1] e ne sono affette soprattutto le donne tra i 40 e 60 anni ma tutt’ora non se ne conoscono le ragioni.

Quello che sembra certo è che vi siano alcuni fattori di rischio che predispongono alcune persone alla sua insorgenza[3,4]:

  • soffrire di diabete;
  • avere disordini della tiroide;
  • soffrire di malattie cardiovascolari, come l’ipertensione;
  • aver avuto il morbo di Dupuytren, ossia una contrattura/retrazione delle dita e del palmo della mano;
  • accusare forte stress emotivo, ansia e depressione, che potrebbero sviluppare uno stato infiammatorio sistemico.

Come si fa diagnosi?

La diagnosi di Spalla Congelata viene eseguita principalmente valutando la storia soggettiva del paziente[3]: l’età, l’anamnesi, l’esordio dei sintomi e le attività che li esacerbano. L’esame clinico consiste nell’individuare quei movimenti caratteristici che presentano una perdita di mobilità sia attiva che passiva[3] (in genere i movimenti verso l’alto, il portare la mano alla nuca o dietro la schiena) e che risultano dolorosi alla fine del range, oltre ad eseguire dei test di forza contro resistenza che di solito non sono caratterizzati né da dolore né da debolezza significativi.

Lo specialista, se lo ritiene opportuno, può richiedere anche una radiografia per verificare che non vi siano altre anomalie (come fratture, osteosarcomi, lussazioni, necrosi) che possano causare i segni e sintomi fin qui descritti[3].

Cosa fare?

Non appena si lamentano i sintomi sopra riportati è opportuno chiedere tempestivamente una valutazione fisioterapica: trattando precocemente tale patologia si raggiungono infatti i miglioramenti più consistenti e quindi risultati ottimali[2].

Come risolvere il problema?

Il trattamento iniziale è sempre conservativo[5] e vede la collaborazione dell’ortopedico e del fisioterapista. Potrebbe infatti rendersi necessaria un’infiltrazione da parte del medico specialista a cui dovrà seguire della fisioterapia specifica[1,3,5]. Saranno fondamentali l’esercizio e la terapia manuale che avranno come obiettivi il ripristino della mobilità, la diminuzione del dolore e il rinforzo muscolare.

Al Move sapremo guidarti durante tutto il processo di recupero e ti consiglieremo le strategie più adatte al tuo caso specifico.

Ora che conosci meglio questa patologia ricorda: la Spalla Congelata non guarisce da sola perciò, se dovessi avvertire sintomi simili a quelli descritti in questo articolo, chiedici un consulto. É la strategia migliore per individuare tempestivamente il problema e iniziare subito a risolverlo al meglio.

Il primo passo verso la guarigione spetta proprio a te e noi siamo pronti ad aiutarti.

“A cura della Dr.ssa Cinzia Sciocchetti, Fisioterapista Move”

 

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Bibliografia: 

  1. Konarski, W., Poboży, T., Hordowicz, M., Poboży, K., & Domańska, J. (2020). Current concepts of natural course and in management of frozen shoulder: A clinical overview. Orthopedic Reviews, 12(4), 8832. http://doi.org/10.4081/or.2020.8832
  1. Wong, C. K., Levine, W. N., Deo, K., Kesting, R., Mercer, E., Schram, G., & Strang, B. (2016). Systematic review of the natural history of frozen shoulder: fact or fiction? Physiotherapy, 1–28. http://doi.org/10.1016/j.physio.2016.05.009
  1. Lewis, J. (2015). Frozen shoulder contracture syndrome – Aetiology, diagnosis and management. Manual Therapy, 20(1), 2–9. http://doi.org/10.1016/j.math.2014.07.006
  1. Kraal, T., Lübbers, J., van den Bekerom, M. P. J., Alessie, J., van Kooyk, Y., Eygendaal, D., & Koorevaar, R. C. T. (2020). The puzzling pathophysiology of frozen shoulders – a scoping review. Journal of Experimental Orthopaedics, 7(1), 91. http://doi.org/10.1186/s40634-020-00307-w
  1. Cho, C.-H., Bae, K.-C., & Kim, D.-H. (2019). Treatment Strategy for Frozen Shoulder. Clinics in Orthopedic Surgery, 11(3), 249–257. http://doi.org/10.4055/cios.2019.11.3.249