Il dolore funziona come un allarme: ci costringe a interrompere ogni attività e ci obbliga a proteggerci, nell’attesa che, ciò per cui proviamo dolore, guarisca.
Non ci siamo evoluti per ignorare i segnali di avvertimento. Non fare nulla di fronte al dolore non è solo controculturale, ma è anche controbiologico.
Per la maggior parte delle persone il dolore è solo temporaneo. A volte, tuttavia, il dolore dura a lungo nel tempo, diventa “cronico” o persistente.
Quella del dolore cronico è per molti un’esperienza completamente distruttiva, caratterizzata da depressione, insonnia, ansia, instabilità emotiva, stanchezza, senso di colpa e disabilità.
Il dolore è una caratteristica normale dell’esperienza umana ed è tipicamente associato a danni ai tessuti, ma non è sempre così: è possibile provare dolore fisico in assenza di danno.
La ricerca ha dimostrato che non esistono tratti di personalità stabili che mettono a rischio di dolore cronico, anche se è culturalmente dominante l’idea che il dolore cronico sia principalmente una variante di un disturbo psicosomatico.
Sono stati sviluppati negli anni diversi approcci terapeutici basati sull’evidenza scientifica che offrono concrete possibilità di miglioramento alle persone che soffrono di dolore cronico.
Al Move conosciamo bene il dolore cronico/persistente e possiamo aiutarti a gestirlo, non solo con la fisioterapia, ma anche, se è necessario, con interventi multidisciplinari quali la psicoterapia e la nutrizione.
Per il dolore cronico si può fare molto.