Algia persistente

Il dolore persistente: quello che la scienza ci ha insegnato negli ultimi anni

Il dolore persistente: quello che la scienza ci ha insegnato negli ultimi anni 1024 1024 Move Fisioterapia

Stai cercando informazioni sul dolore persistente? Forse hai trovato il termine “algia persistente” nelle tue ricerche. Prima di tutto, facciamo chiarezza: “algia” è semplicemente un termine medico un po’ antiquato che significa “dolore”. Quindi parliamo semplicemente di dolore persistente: è più chiaro e diretto.

La rivoluzione nella comprensione del dolore

Fino a poco tempo fa, pensavamo che il dolore funzionasse come un semplice campanello d’allarme:
danno al tessuto → segnale al cervello → dolore. Fine della storia.

Ma la scienza degli ultimi decenni ha rivelato qualcosa di molto più affascinante.

Come funziona davvero il dolore?

Il dolore è come le previsioni del tempo. È il risultato di innumerevoli variabili che interagiscono tra loro in modi complessi e a volte imprevedibili. E proprio come il meteo, può essere influenzato da molti fattori che non sono immediatamente evidenti.

Una scoperta sorprendente

Pensate che non esistono “recettori del dolore” nel nostro corpo. Quello che abbiamo sono recettori che rilevano potenziali minacce (i nocicettori). Ma è il cervello che decide se questi segnali debbano tradursi in un’esperienza di dolore.

È come se il nostro corpo avesse dei sensori che dicono “Ehi, qui sta succedendo qualcosa di potenzialmente pericoloso!”, e poi il cervello valuta la situazione nel suo complesso prima di decidere se farci provare dolore e quanto.

Il dolore è un’opinione (ma non nel senso che pensate)

Il neuroscienziato V.S. Ramachandran ha detto che “il dolore è un’opinione”. Non sta suggerendo che il dolore sia immaginario, tutt’altro. Sta spiegando che il dolore è il risultato di una valutazione complessa che il nostro cervello fa della situazione.

Quando il dolore persiste

A volte, il sistema di allarme può diventare eccessivamente sensibile. È come avere un antifurto che suona anche quando passa un gatto: la reazione è reale, ma non sempre proporzionata alla minaccia effettiva.

Questo può significare che:

  • Possiamo provare dolore anche senza un danno attuale ai tessuti
  • L’intensità del dolore non è sempre proporzionale al danno
  • Il contesto e il significato che diamo al dolore possono influenzare molto la nostra esperienza

Come questo cambia le cose

Questa nuova comprensione è incredibilmente importante perché ci dice che:

  1. Il dolore persistente non significa necessariamente danno persistente
  2. Ci sono molti modi per influenzare come il nostro cervello interpreta i segnali
  3. Il trattamento può e deve considerare tutti questi fattori

Come possiamo aiutare

Al Move, comprendiamo la complessità del dolore persistente. Il nostro approccio si basa sulle più recenti evidenze scientifiche e considera tutti gli aspetti che possono influenzare la tua esperienza di dolore.

Stai vivendo un’esperienza di dolore persistente?

Non devi affrontarlo da solo/a. La scienza moderna ci ha dato nuovi strumenti e una comprensione migliore di come gestire il dolore persistente. Il nostro team è qui per aiutarti con un approccio personalizzato e basato sulle evidenze.

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Non importa dove si manifesti il tuo dolore persistente – collo, schiena, ginocchia o altrove – siamo qui per aiutarti a comprenderlo meglio e a gestirlo in modo efficace.

 

 

 


Phantoms in the brain: probing the mysteries of the human mind,   Ramachandran and Sandra Blakeslee, Quill William Morrow 1998

Beecher HK. Pain in Men Wounded in Battle. Ann Surg. 1946 Jan;123(1):96-105. PMID: 17858731; PMCID: PMC1803463.

Moseley GL, Butler DS. Fifteen Years of Explaining Pain: The Past, Present, and Future. J Pain. 2015 Sep;16(9):807-13. Epub 2015 Jun 5. PMID: 26051220.